Sintesi dei risultati scientifici di APICE: l'area veneziana

L’obiettivo primario del progetto APICE è stata l’individuazione di misure concrete per affrontare la problematica della qualità dell’aria nelle città portuali. In particolare il progetto ha focalizzato l’analisi sull’incidenza delle attività portuali sulle concentrazioni di polveri sottili (PM10 e PM2.5).

Per stimare il peso delle varie sorgenti emissive sui livelli di PM10 e PM2.5 che si misurano nelle 5 città sono stati messi in campo 2 approcci modellistici distinti e complementari: i modelli a recettore e i modelli fotochimici euleriani. Il ricorso a due diverse tecniche modellistiche mirava ad integrare le diverse potenzialità dei due approcci: da una parte i modelli a recettore, più idonei ad isolare il contributo di specifiche sorgenti tracciate da specifici marker (come ad esempio il transito navale d’interesse specifico per il progetto), dall’altra i modelli fotochimici euleriani, in grado di pesare anche il contributo delle emissioni dei gas precursori nella formazione del particolato secondario.

Le due diverse applicazioni modellistiche hanno portato a risultati confrontabili seppure con qualche differenza: il contributo delle emissioni portuali sui livelli di concentrazione di polveri fini viene stimato da entrambi i metodi di indagine essere più significativo nel periodo estivo (da giugno a ad agosto) con un contributo massimo nell’area del centro storico pari all’8% (modello fotochimico) e 23% (modello a recettore), e con massimi, rilevati presso l’area di Porto Marghera, del 15% circa (modello fotochimico) e 25% (modello a recettore). Nel periodo tardo autunnale (metà novembre – metà dicembre) il peso relativo del porto sulle concentrazioni di polveri è stimato essere più contenuto (2% con modello fotochimico e 7% con modello a recettore) in relazione anche alla diminuzione dei flussi navali turistici.

I modelli fotochimici sono stati inoltre applicati per le analisi degli scenari futuri e gli scenari di mitigazione. Le azioni di intervento valutate nel tavolo di lavoro di Venezia e ipotizzate tenendo conto dello scenario di sviluppo al 2020 del Porto di Venezia hanno riguardato in particolare interventi sulle emissioni delle navi passeggeri che interessano Venezia insulare: l’alimentazione elettrica delle grandi navi passeggeri (crociere) durante lo stazionamento presso la stazione Marittima e l’uso di combustibili a minor impatto emissivo durante la manovra nel tragitto da bocca di Lido agli ormeggi di Venezia. Tali azioni sono state esaminate in quanto andrebbero a diminuire l’impatto sulla città monumentale e sulla zone abitate investite dalle emissioni navali.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla relazione finale della componente scientifica del progetto, disponebile tra le, pubblicazioni, nella sezione italiana del sito (fare lick qui)